La Sicilia, grazie alle peculiari condizioni pedoclimatiche, è tra le prime regioni in Italia per produzione di pomodoro, con livelli qualitativi molto alti. In questi ultimi anni, però, la coltivazione del pomodoro per la trasformazione industriale in pieno campo ha subito una notevole contrazione delle superficie interessate a causa dell’abbandono o della riduzione della coltivazione da parte di numerose aziende. Le motivazioni sono da ricondurre alla forte concorrenza dei paesi magrebini, avvantaggiati da una manodopera a basso costo, e alla presenza sul mercato di semilavorati di bassa qualità provenienti dalla Cina. Nell’Isola, infatti all’elevato costo di produzione non corrisponde una adeguata remunerazione del prodotto: le aziende sono medio piccole, scarsamente meccanizzate e questo impone il ricorso a manodopera che, per la raccolta in particolare, incide per oltre il 50% sul totale dei costi di gestione. Anche la mancanza di una rete capillare ed organizzata delle aziende di trasformazione contribuisce a penalizzare il comparto che di fatto non vanta, almeno nella Sicilia Occidentale una vera filiera di settore, con le imprese agricole scarsamente collegate quindi al mondo della trasformazione e con i mercati.
Nel dettaglio, le difficoltà reddituali e commerciali si correlano a problematiche colturali, che contribuiscono ad aumentare i costi di produzione e che riguardano i seguenti aspetti:
Ricchi
di minerali, vitamine e antiossidanti, i pomodori sono uno degli ortaggi più
consumati al mondo ma non sono sempre un alimento per tutti: bandito nel
periodo dello svezzamento, il pomodoro rosso maturo è infatti un alimento che a
molti soggetti può provocare intolleranze e allergie ed in alcuni casi, a chi
ne è predisposto, conferire problemi di iperacidità gastrica.
In generale poi, sul fronte del mercato, si
rileva sia l’aumento del numero dei consumatori che vive il rapporto con il
cibo all’insegna del salutismo (salubrità e genuinità), ricercando prodotti con meno zucchero e sale, piatti più leggeri e alimenti bio, sia una
costante crescita registrata dell’attenzione alle origini e alla sostenibilità
ambientale di ciò che si mangia (che si traduce nella domanda di prodotti
certificati ed alimenti a km 0).
Il progetto INPOSA mira
dunque sia a ridurre importanti problematiche produttive ed ambientali per il
comparto del pomodoro, sia a cogliere le importanti opportunità legate alle attuali traiettorie di consumo.
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